Foto Manigrasso compie 70 anni
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Mi presento
Sono Mauro Manigrasso, fotografo professionista in attività da più di 35 anni. Ho lo studio fotografico a Padova, in via Fabrici Girolamo D’Acquapendente 22, studio aperto nel 1970 dalla mia famiglia.
Mio padre nacque come fotografo di strada, per poi crescere e diventare un reporter, che con la sua Rollei, fotografava posti incredibili, situazioni straordinarie, momenti storici forti e molto cruenti. Di notte il bagno di casa di pochi metri quadrati, diventava una camera oscura, dove i miei genitori sviluppavano e stampavano assieme il lavoro della giornata. Al mattino i miei occhi cadevano su quegli scatti rigorosamente in bianco e nero; le foto erano lì ad asciugarsi, appese con le mollette al filo che attraversava la stanza. E senza che me ne rendessi conto, la fotografia divenne anche parte di me.
Col passare degli anni i miei genitori aprirono uno studio fotografico a Padova in zona S.Rita, un’altro in zona M. Pellegrina eTreviso.
Il primo vero momento magico con la fotografia avvenne l’estate dei miei 14 anni: mio padre mi mise tra le mani la sua Zeiss Contina, macchina fotografica molto speciale per lui, un apparecchio degli anni ’50; ci caricammo un rullino da 36 pose e partii per le vacanze estive con destinazione Taranto, sua città natale. Ero ospite in un trullo di amici ad Alberobello e quel rullino doveva durarmi per tutta la vacanza: 20 giorni. Un mattino mi alzai, misi a tracolla la macchina fotografica e uscii per una passeggiata. Camminando tra rovi e stradine sterrate, sbucai in un campo dove alcuni cavalli pascolavano in libertà. In pochi minuti consumai tutti i 36 scatti a mia disposizione. Fotografai quei cavalli in tutte le loro acrobazie. Si muovevano davanti a me, come fossero su una passerella, sfoggiando tutta la loro potenza con nitriti e salti, come se sapessero che io ero lì per loro. Appena tornai a casa dalle ferie, mi precipitai con mio padre a sviluppare il rullino. Non vedevo l’ora di ammirare il mio primo reportage fotografico: 36 foto, simili tra loro, sullo stesso tema, ma mio padre le tiene ancora dentro al cassetto. Da allora ogni volta che ripasso da quelle parti, torno a rivedere quel campo.
Gli anni passano e io cresco tra camera oscura, banco ottico e lastre. Mi sedevo accanto a mio padre e lo osservavo mentre, in camice bianco, ritoccava le lastre dei ritratti. Il mio primo lavoro da professionista fu il 50° di matrimonio del panettiere del quartiere. Quella domenica mattina mio padre mi diede tre pellicole da 12 pose, la sua Rollei con il flash a staffa, mi spiegò cosa fare e mi salutò sulla porta dello studio con una pacca sulla spalla e un “Va e divertiti!”. Fino a quel giorno avevo partecipato a parecchi matrimoni al fianco di mio padre, ma ero solo il ragazzo che teneva il secondo flash, non avevo mai scattato. Mi sentivo comunque sicuro, perché avevo la cerimonia stampata nella mente. Così mi buttai senza timore. Questa esperienza fu molto significativa: io decidevo come dovevano essere le foto e gli sposi si mettevano in posa secondo le mie istruzioni. Le persone si affidavano a me e questo mi piaceva. Decisi che quello sarebbe stato il mio lavoro.
Mio padre riteneva che io dovessi farmi un’ esperienza personale al di fuori dello studio, capire cosa voleva dire lavorare fuori dall’ala protettiva dei genitori. Così una volta diventato maggiorenne, mi lasciò libero di avventurarmi fuori dallo studio di famiglia e di lanciarmi nel mondo del lavoro. Il mio primo lavoro fu presso un negozio di articoli fotografici, poi decisi per un cambio di rotta e cercai lavoro in altri settori. Venni assunto in aziende importanti e iniziai a viaggiare. Una di queste mi fece studiare scienza della comunicazione. Il mio modo di vedere il mondo del lavoro iniziò a cambiare. Girai per l’Europa e per il Sud America, conobbi altre culture e alla fine capii che la fotografia era un linguaggio universale, un linguaggio parlato in tutto il mondo.
Nel frattempo i miei genitori vendettero i negozi di famiglia, comprarono un camper e iniziarono a girare l’ Italia, preferendo le zone di montagna, liberi di fotografare tutto quello che attirava la loro attenzione senza vincoli o imposizioni. Ritornato a Padova dopo qualche anno, andai a vedere il negozio dove ero cresciuto. Quando entrai, fu molto strano non vedere mio padre dietro al banco, non sentire più l’odore degli acidi, non vedere mia madre sorridente che parlava con i clienti. Dovevo ritornare in possesso di quello studio. Ci misi qualche anno, ma alla fine riuscii a ricomprarlo, a ritornare in possesso del mio passato. Mi rimisi subito a studiare per rimettermi in pista come fotografo professionista, e visto la mia passione per i ritratti e i matrimoni, mi specializzai in questa tipologia di lavori.
A proposito dei matrimoni mio padre diceva sempre: “Non dimenticare le foto di rito, gli scatti dedicati ai parenti e quelli agli amici, perché questi rendono il racconto fotografico ricco di emozioni; e non cercare mai di stupire con effetti speciali, ma fai foto pulite, ricche di vita e di significato”. Il mio reportage è ricco di particolari e di significato; per me nessun dettaglio è insignificante, nemmeno il più piccolo. Quando prendo la macchina e punto l’obbiettivo verso il mondo, fotografo in maniera empatica, emozionale, sincera, profonda, interessandomi a tutto ciò che mi circonda. Il fotografo deve essere un autore, raccontare una storia, una storia che vede a modo suo, che crea a modo suo. Osservo quello che mi sta attorno e sfrutto le situazioni, senza stravolgerle, al naturale, cercando di esaltarle.
Nel mio studio ho una ricca collezione di album contenenti i miei lavori, puliti, sinceri e veri, a disposizione di chiunque voglia vedere se, quello che faccio è quello desiderato. La qualità che mi distingue è l’interesse verso il mondo, verso le persone, il modo di raccontare ciò che vivo, la singolarità del momento.
Negli anni la fotografia ha subito dei mutamenti importanti, ma la sua anima è rimasta sempre la stessa: fotografare un evento e raccontarlo con le immagini è un compito che pochi sanno fare.
Sono stato scelto come fotografo da TLC Marketing con sede a Londra per effettuare reportage ad aziende importanti, come Ferrero, Nestle, L’Oreal, Festina, Ferroli, Maxa, Serenissima, Sposa D’Este, Uomo D’Este, Boscolo, Geox, Kiko. Per il Wedding, invece, collaboro con Album Epoca, Photosi, FujiFilm, aziende specializzate nel settore.
Mi trovate su INSTAGRAM e su FACEBOOK. Con due click, potrete vedere alcuni degli scatti che più mi distinguono.
Per qualsiasi informazione: 3485135045, Vi lascio la mail : mauro@fotomanigrasso.it